lunedì 11 aprile 2011

Pineta di Castel Fusano: il taglio della vegetazione finisce per ricoprire l'antica via Severiana

Da alcuni giorni sono iniziati i lavori per ripristinare il tracciato dell'antica via Severiana, dentro la pineta di Castel Fusano, a partire da via del Circuito fino a via Cristoforo Colombo. Nessun cartello lavori, nessuna informazione. Dal Comando stazione di Ostia del Corpo forestale dello Stato, confermano che è tutto regolare e non abbiamo dubbi che lo sia a livello di autorizzazioni per il taglio della vegetazione. Dopo il sopralluogo effettuato, siamo però molto preoccupati per lo stato di conservazione dei basoli ancora esistenti che indicano il tracciato di questa via romana di età imperiale. Infatti il continuo movimento dei mezzi necessari per tagliare e portar via la vegetazione sta causando un ulteriore riporto di terriccio e ramaglie proprio sopra i basoli, già prima in gran parte ricoperti dall'erba e che ora rischiano di scomparire del tutto alla vista. Serve spendere soldi per ripristinare il tracciato di una via romana che non si vedrà più ? In attesa che i lavori vengano terminati, chiederemo alla Sovraintendenza ai Beni Culturali e al Dipartimento Tutela Ambientale e del Verde del Comune di Roma (cui compete l'area) di ripulire i basoli perlomeno dal materiale che in questi giorni si sta depositando sopra la via Severiana.

giovedì 7 aprile 2011

Ostia, Ponte della Scafa: la Soprintendenza non documenta gli scavi

A questo punto sorge il dubbio che la Soprintendenza di Ostia non racconta la verità sui sondaggi archeologici preliminari condotti per la realizzazione del nuovo Ponte della Scafa. Le foto parlano chiaro: materiale di età romana. Siamo dunque meravigliati che si confuti quanto da noi documentato circa i ritrovamenti sul lato del Comune di Fiumicino (Isola Sacra). Infatti il livello delle acque di falda non ha compromesso tutti gli scavi e a livello stratigrafico la Soprintendenza dovrà giustifcare come possono convivere 'pareti ascrivibili ad epoca moderna' con resti di anfore, olle e sarcofagi in terracotta di chiara età imperiale. Sul lato di Fiumicino gli scavi sono ancora aperti, visibili a tutti e non transennati, per cui non capiamo neppure quali scelte per la 'sicurezza dei cantieri' sarebbero state adottate. Resta il fatto che c'è molta fretta a concludere i sondaggi (costati quasi un milione di euro) senza informare la cittadinanza. In fondo un'opera come il nuovo Ponte della Scafa (che costerà 20 milioni di euro in più rispetto al progetto iniziale) fa gola a tutti. Si può fermare un'opera pubblica così importante se si dichiara di aver rinvenuto 'quattro cocci' e 'mura che non sono romane, ma moderne' ? Certamente no. Il progetto iniziale (in parte rivisto) sarebbe stato meno costoso, più rapido nei tempi e meno distruttivo. E' solo per questi motivi che continueremo a denunciare e a documentare la mancata trasparenza sulla conduzione degli attuali sondaggi archeologici. Notiamo infine con disappunto che la Soprintendenza di Ostia si limita a 'risponderci' dalle pagine dei giornali ogni volta che documentiamo un ritrovamento, ma non informa i cittadini sugli scavi in corso d'opera. Ed è grave che tutti i reperti vengano portati via, bonificando le aree come se nulla fose stato trovato.

sabato 2 aprile 2011

Ostia, Ponte della Scafa: ritrovamenti archeologici anche sul lato di Fiumicino (Isola Sacra)

Emergono reperti archeologici anche dai sondaggi preliminari realizzati per il Ponte della Scafa, sul lato di Fiumicino (Isola Sacra). La Soprintendenza di Ostia non dice nulla, bonifica l'area e continua nel suo silenzio ad avallare un'opera pubblica da 25 milioni di euro giustificata "perchè non sarà distruttiva delle limitrofe aree archeologiche". Invece non solo dalle tasche dei cittadini usciranno 20 milioni di euro in più rispetto all'originario progetto di raddoppio del ponte, ma si distruggerà ugualmente il patrimonio archeologico finora rimasto nascosto sottoterra. Quanto si vede da via dell'Areoporto di Fiumicino, all'altezza dell'Hotel Club Isola Sacra, sul lato opposto della strada, in piena campagna, è già eloquente di per sè: mura di età romana in bella vista. E' solo scendendo sul posto che ci si rende conto però che tutto il materiale rinvenuto è stato portato via. Rimane a terra qualche manico di anfora, resti di olle, materiale fittile e lastroni in terracotta forse appartenenti a sarcofagi, insomma la stessa tipologia di materiale rinvenuto sul lato di Ostia ma prontamente reinterrato dalla Soprintendenza. Questo è il modo di procedere ? Poichè i ritrovamenti archeologici sono avvenuti nei punti critici del tracciato del nuovo ponte e del sistema viario che lo accompagnerà, ponendo dunque il problema se deviare il tracciato o sacrificare quanto emerso, in quale stanza si deciderà cosa fare ? Sul lato di Ostia è stato frettolosamente valutato un muro di età tardo-imperiale (forse anche medioevale) come un muro "di non più di 100 anni fa", reinterrandolo e non si è indagato il materiale di scarto (rinvenuto a decine di migliaia di metri cubi) qui gettato durante gli scavi di Ostia Antica condotti dal Calza. Adesso a Fiumicino, dove atterrerà il futuro nuovo ponte, si fa scomparire il materiale, seppellendolo nei magazzini, senza dire cosa si è trovato. Ci domandiamo: ma il compito di una Soprintendenza Archeologica non sarebbe quello di preservare i beni e di fare opera di divulgazione dei ritrovamenti effettuati ?

venerdì 25 marzo 2011

Ostia, Ponte della Scafa: dimenticati i sondaggi su un'importante area archeologica

In uno dei punti più cruciali del futuro sistema di svincoli e rampe per la connessione della viabilità principale al nuovo Ponte della Scafa, la Soprintendenza di Ostia ha dimenticato di segnalare (nell'esecuzione dei sondaggi archeologici) un'area altamente densa di ritrovamenti (più di un ettaro). Si tratta del bene puntuale mp058_2778 (PTP 2b, Tav.E3/8) documentato all'interno del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR), protetto ai sensi dell'art.41 (Aree di interesse archeologico) e regolamentato dal Codice dei Beni Culturali (D.Lgs. 42/04, art.142, c.1, lett.m). La scheda si trova nell'Allegato E5 del PTPR. Su un'area del genere non si potrebbe fare nulla prima di indagarla a fondo ed invece (secondo il progetto) qui finirà per transitare comunque tutto il traffico diretto ad Ostia Ponente. I sondaggi archeologici già hanno riportato alla luce molto materiale in altre aree non sospette, tanto da costringere la Soprintendenza a chiedere una proroga dei sondaggi stessi. Non vorremmo, quindi, che a questo punto si tralasciasse un'indagine accurata dell'area indicata dal PTPR per non ritardare ulteriormente l'inizio dei lavori del Ponte. 750 mila euro finora spesi che diventeranno a breve quasi 1 milione ma non si conoscono i risultati degli scavi ad oggi eseguiti nè gli impatti sul progetto, visto che per esempio un muro presso Tor Boacciana costringerà a rivedere il tracciato di una delle rampe del Ponte. Questa volta però quello che ci chiediamo è se non si sia agito in maniera illeggittima trascurando quanto riportato nel PTPR. Anche perché le stesse informazioni sono contenute nel Sistema Informativo Territoriale Archeologico di Roma (SITAR), dopo il Commissariamento delle aree archeologiche di Roma e Ostia Antica.

giovedì 24 marzo 2011

Ostia, commemorazione delle Fosse Ardeatine: scandaloso cerimoniale

Scandaloso il cerimoniale tenutosi stamattina davanti la lapide presso il XIII Municipio in occasione del 67° anniversario del massacro delle Fosse Ardeatine, iniziato con un "Onore ai Caduti", di stretta appartenenza all'ambiente militare. Doveva essere la cerimonia per commemorare tutti i martiri delle Fosse Ardeatine e invece si è volutamente ignorato il ricordo di almeno 289 martiri appartenenti alla società civile (dei 335, 10 non sono ancora stati identificati). Si doveva dire: "Onore ai Caduti per la libertà", come sta scritto sulla lapide: "Caduti per la libertà e l'indipendenza d'Italia. Il Popolo di Ostia". Così facendo neppure si è reso onore ai 2 Carabinieri ricordati nella lapide stessa, non uccisi su un campo da guerra ma vigliaccamente fucilati dai nazisti. Non si è reso onore al Tenente dei Carabinieri Romeo Rodriguez Pereira, l'unico fucilato su ordine di Kappler il 24 marzo alle Fosse Ardeatine, comandante della Tenenza di Roma-Ostia e arrestato il 10 dicembre 1943 nell'ufficio dell'avvocato Realino Carboni, in via della Mercede, dove era andato a ritirare del denaro necessario alla Resistenza, assieme ad altri 2 Carabinieri. Non si è reso onore al Carabiniere Arcangelo Fabiani, fucilato assieme ad altri 4 partigiani dai Tedeschi il 19 novembre del 1943 a Topolò, frazione di Grimacco (UD), oggi seppellito nel cimitero locale sotto il monumento che li ricorda, ma con la scritta "partigiano italiano ignoto" perché non stava bene che un Carabiniere si fosse unito alle brigate comuniste. Non si è reso onore neppure a Walter Tessieri, ucciso dagli alpini della Monterosa dopo che gli avevano fatto scavare la fossa, a Buto, una frazione del Comune di Varese Ligure, a soli 19 anni, il 6 agosto del 1944. Questi i tre nomi ricordati nella lapide, tutti legati ad Ostia, che oggi rappresentavano i 335 martiri delle Fosse Ardeatine. E cosa dire della "Leggenda del Piave" intonata dalla banda della Polizia Municipale al momento di deporre la corona ? Forse qualcuno del cerimoniale ha confuso il 24 marzo del 1944 con il 4 novembre del 1918. Non vorremo altre sgradite sorprese il 25 aprile.

martedì 15 marzo 2011

Ostia, Ponte della Scafa: emerge un nuovo muro durante i sondaggi archeologici

Continuano i ritrovamenti durante i sondaggi archeologici preliminari alla costruzione del nuovo Ponte della Scafa. Un muro, lungo circa 15 metri, largo 1 metro, costituito da un conglomerato composto da scaglie di materiali diversi legati da malta, forse di tarda epoca imperiale, è tornato alla luce nello scavo di una trincea a circa 200 metri dalla presunta linea di costa romana. Il punto, è ben visibile dallo svincolo stradale di via di Tor Boacciana presso Cineland ed è circondato da numerosissimo materiale fittile, composto anche da colli e manici di anfore. Si ritiene che il materiale, intere collinette, sia quello di risulta degli Scavi di Ostia Antica, qui depositato a partire dalla seconda metà degli anni '30. In realtà la sezione dello scavo va molto in profondità (circa 2 metri) e sembra strana una simile concentrazione. A lasciare maggiori dubbi è però la presenza del muro, anch'esso sotto il livello di campagna attuale. Prende forma anche il muro in conglomerato cementizio presso Tor Boacciana, scoperto, settimane fa, così come reperti in superficie si distinguono ovunque, mentre la Soprintendenza di Ostia continua a non fornire informazioni e a sminuire i ritrovamenti che, appaiono di giorno in giorno sempre più consistenti. Ben 750 mila euro qui spesi per i sondaggi, che chissà se basteranno alla luce di questi primi risultati.