mercoledì 17 novembre 2010

Ostia: giù le mani da Tor San Michele

Non se ne capisce il motivo, ma nel progetto dell'ampliamento del porto di Ostia è previsto il restauro di Tor San Michele. Ne discuterà il Consiglio del XIII Municipio, il 18 novembre su indicazione di Alemanno. Un milione di euro che la Società Porto di Roma si è impegnata con atto d'obbligo a corrispondere al Comune di Roma "entro 180 giorni" da quando il Demanio affiderà la gestione della Torre al XIII Municipio. Dunque, una data imprecisata e una buffonata di accordo, anche se tutto risulta purtroppo scritto nella Decisione di Giunta Comunale, nr.95 del 20 ottobre 2010.
Ancora più ridicolo è l'elenco della destinazione finale che di questa Torre vorrebbero fare le forze politiche del territorio: il PD uno spazio per le orazioni funebri, il PdL un museo per Pasolini, la destra un museo per Balbo.
Crediamo che queste persone non siamo mai entrate nel suo interno. La torre è infatti piccola, alta 18 metri, su tre piani collegati da una stretta scala a chiocciola laterale che porta a una terrazza adibita a piazza d'armi. Di forma ottagonale, la Torre non aveva ai piani nè finestre, nè feritoie perché gli 8 locali di ciascun piano prendevano luce dal pozzo circolare, interno. Nei sotterranei si custodivano i materiali da artiglieria, al piano terra si trovava il corpo di guardia e gli alloggiamenti per gli uomini mentre al primo piano si trovava l’alloggio dei comandanti. Solo nel 1930 la torre fu restaurata e in tale occasione si aprirono sui muri esterni delle finestre.
Insomma una robustissima costruzione, casamattata, che si vorrebbe snaturare più di quanto fino ad oggi è stato fatto. Così, invece di recuperarla nelle sue forme del 1568, secondo il progetto originale di Michelangelo, sta diventando una generica cubatura, un generico scatolone dove metterci dentro tutto quello che fa più comodo per l'occasione. Questa volta è il turno del porto che in 9 anni dalla sua nascita molti danni ha arrecato al territorio. Per essere credibile nel proporre un suo ampliamento e per rigenerarsi come elemento di riqualificazione dell'area, il porto vorrebbe eleggere la Torre a proprio simbolo, 'comprandosela' con un milione di euro. In un Municipio come il XIII, dove siedono politici illetterati, il rischio è che questo possa accadere.

martedì 9 novembre 2010

Comune di Roma: spese imbarazzanti per la scuola. Un esempio ? Mr Ferdy.

Mentre la scuola va a rotoli, sapete come si fa ad avere un lavoro a tempo determinato per l'Ufficio di Staff dell'Assessore alla Scuola, alla Famiglia e all'Infanzia del Comune di Roma ? Preparatevi a leggere una storia di clientelare amministrazione. Interpreti: Ferdinando Colloca, podista, disc jockey e pittore di corpi nudi di donne, Marco Marsilio, deputato PdL e suo fraterno amico, Laura Marsilio, sorella gemella di Marco e Assessore del Comune di Roma. Risultato finale: dal 1° novembre 2010 al 31 dicembre 2012, il Comune pagherà ben 32.752 euro per il Sig. Ferdinando Colloca, in part-time al 50%, scelto dall'Assessore alla Scuola, Laura Marsilio, esclusivamente sulla base della fiducia in lui riposta ("intuitu personae", Delibera GC 32/2010). Ma questo andrebbe bene per un privato se dovesse scegliere il "medico di fiducia", il "meccanico di fiducia", "l'avvocato di fiducia", non certo per una pubblica amministrazione che dovrebbe garantire equità ed imparzialità nello spendere il denaro dei contribuenti. Cosa c'entra Ferdinado Colloca con la scuola e con il Comune di Roma, rimane un mistero. O forse no.
Ferdinando Colloca è un artista multimediale creativo, disc jockey, body painter, organizzatore di eventi culturali e sportivi, ma non ha mai avuto a che fare con la scuola nè con le politiche giovanili. Fratello di Salvatore Colloca, attuale capogruppo PdL del XIII Municipio e figlio di Tonino Colloca (che ha premiato per la "poesia" il 13 giugno 2009, ad Ostia, il pidduista Licio Gelli) è anche un atleta, giunto 852-esimo all'ultima maratona di New York, notizia fondamentale riportata oggi persino dal Corriere della Sera. Proprio dalla passione per la corsa, ha fondato nel 2006 la società amatoriale "Old Stars Ostia" di cui fa parte il deputato Marco Marsilio (ne è stato portacolori alla maratona di Berlino del 26 settembre u.s.). Colloca, sotto la Giunta Alemanno, ha ideato e organizzato la 'Corsafuturista' dentro il Circo Massimo (tutti a correre nel buio, con in testa un caschetto e lucetta da minatore) e recentemente è entrato nel comitato organizzatore della Maratona di Roma 2011 come 'Responsabile progetti internazionali'.
Da Laura Marsilio, oltre ad aver avuto entrature per le sue mostre nel VI Municipio (dove la Marsilio è stata consigliere dal 1993 per quattro mandati) ha avuto anche la direzione artistica delle edizioni di 'Adrenalina', promossa dall'assessorato alla scuola. Ferdinando Colloca ha poi avuto il sostegno del Ministero della Gioventù di Giorgia Meloni, del delegato allo sport del Campidoglio Alessandro Cochi e dal Consigliere comunale Federico Mollicone, tutti legati fin dalla gioventù, anzi dal Fronte della Gioventù. Senza parlare dell'egemonia avuta nel XIII Municipio, presente in quasi tutte le attività culturali estive e non inserite in calendario dal fratello Salvatore, capogruppo PdL e delegato alla cultura del municipio stesso. Con il fratello ha anche un locale ad Ostia, 'Corpovivo', dove all'inaugurazione chi c'era ? Laura Marsilio.
Insomma se Ferdinando Colloca, in arte Mr Ferdy il "Guru", è forse solo un para-guru, la cosa che non va è che non può esserci un diffuso colloca-mento della sua persona solo per un presunto mediato interessamento dei famigliari e degli amici. I soldi dei contribuenti spesi per le sue attività, cominciano ad essere troppi. Dov'è il ritorno culturale della spesa ?

mercoledì 3 novembre 2010

Pasolini: le sciocchezze di Mollicone, presidente della Commissione Cultura di Roma Capitale


Alemanno, Mollicone, Pasolini, Gay-pride e Gilad Shalit. Cosa li lega ? L'ignoranza e l'arroganza dell'attuale Giunta Capitolina. In occasione del 35° anniversario della morte di Pasolini, Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura di Roma Capitale, ha detto: "E’ noto a tutti come Pasolini non fu particolarmente amato dalla sinistra, che ne decretò l’espulsione dal Pci nel 1949". Mollicone vaneggia. Associa alla sinistra un episodio confinato in un Pasolini 27enne, espulso dalla federazione del Pci di Pordenone per "indegnità morale", dimenticando però che Pasolini fu poi assolto nel 1952 "perché il fatto non costituisce reato e per mancanza di querela". Mollicone ha ricordato anche un modesto dibattito (non un 'convegno') svoltosi il 3 dicembre 1988, nella sezione romana del Msi di via Acca Larenzia (in foto), in cui Pasolini (secondo Mollicone) fu rivalutato dalla destra. In realtà Pasolini finì per essere etichettato "un intellettuale corsaro, come Prezzolini, come Papini, come Mussolini" proprio da quel Lodovico Pace, al tempo responsabile culturale della Federazione romana missina. Insomma, un bel po' di confusione, segno di un forzato ma raffazzonato revisionismo: quattro dati e pure sbagliati. Ma non finisce qui. Mollicone è quel personaggio che definì osceno, arrogante e 'burlesca parata da circo' il Gay Pride a cui Alemanno non ha mai dato il patrocinio del Comune di Roma in quanto "manifestazione di tendenza in cui ci sono delle richieste specifiche che non sono condivise da tutti". Invece quest'anno Alemanno era talmente sicuro che tutti i cittadini romani condividessero le sue idee da conferire la cittadinanza onoraria di Roma a Gilad Shalit, il caporale israeliano rapito da Hamas tre anni fa. Una forzatura per rimanere vicino ai forti poteri economici degli ebrei di Roma. Troppa ignoranza da una parte, tanta arroganza dall'altra. Aspettiamo il prossimo 2 novembre per vedere cosa inventeranno di nuovo gli stessi signori che hanno usato quest'anno Pasolini per pura propaganda.

martedì 2 novembre 2010

Pasolini: Alemanno e il museo che non c'è


Un progetto che non c'è. Nessun museo di Pasolini dentro Tor San Michele, ma solo la sistemazione esterna del Parco. Questo quello che si vede nei pannelli esposti dal Comune di Roma oggi nel cortile del XIII Municipio dopo la visita di Alemanno all'Idroscalo di Ostia. Niente soldi, nessuna proprietà e neppure un progetto. Siamo al ridicolo. 7 milioni di euro che non si sa a che serviranno, visto che il 'progetto' prevede solo una serie di vialetti e praticelli. Dov'è il progetto di restauro della Torre ? Alemanno dichiara che ci vorranno uno-due anni, ma a partire da quando, visto che il progetto non c'è ? Diciamo la verità: il progetto non si può fare perchè la Torre non è ancora del Comune di Roma. Lo stesso Alemanno venne portato qui, di nascosto, il 16 settembre 2010 da Vizzani, Presidente del XIII Municipio, per fargli conoscere il posto dove non era mai stato. Questo sarebbe il Sindaco di Roma, interessato allo sviluppo del litorale ? E meno male che oggi c'era pure Umberto Broccoli, che, in qualità di Sovrintendente ai Beni culturali del Comune di Roma e Direttore del Dipartimento di Archeologia medievale, avrebbe dovuto consigliare meglio Alemanno. Dentro Tor San Michele, nata per essere una fortezza, non un museo, non ci sono gli spazi. Che arroganza e ignoranza ! Consigliamo a Broccoli di continuare a fare il conduttore radiofonico: spettacoli come questo, davanti ai cittadini, sono indecenti. Almeno per radio, non lo vede nessuno.

lunedì 1 novembre 2010

Pasolini: il museo, nel nuovo edificio-faro progettato dal Comune all'Idroscalo


Il museo dedicato a Pasolini, dentro Tor San Michele a Ostia, è solo un'altra baggianata di Alemanno, costretto oggi a dichiarare che "non sono ancora stati individuati i fondi necessari per l’intervento e lo Stato non ha ancora trasferito al Campidoglio la proprietà di quel monumento". Invece i soldi e la futura proprietà di un altro monumento (poco distante da lì) Alemanno ce li ha. Si tratta dell'edificio-faro progettato presso la foce del Tevere, in Piazza dei Piroscafi all'Idroscalo di Ostia, dove all'interno ci saranno servizi di interesse turistico (accoglienza, esposizioni, ristorazione e forse anche la nuova Chiesetta del posto). Essendo l'area definita a rischio esondazione, l'Autorità di Bacino del fiume Tevere ha già redatto le prescrizioni tecniche per la sicurezza idraulica dell'edificio (quote del primo solaio, caratteri del basamento, etc.). L'unico ostacolo è che la costruzione dell'edificio-faro è vincolata alla riqualificazione del borghetto dell'Idroscalo, di cui Alemanno però prevede a breve lo sgombero e la destinazione a verde. Perchè allora favorire solo i soggetti privati con le loro attività d'impresa e non un museo per Pasolini ? Perchè attendere le lungaggini burocratiche per il passaggio di consegna di Tor San Michele ? Ricordiamo che, trattandosi di un'area su demanio marittimo, la scelta del progetto edilizio e delle attività insediabili (ammesse dal Codice della Navigazione) comportano un procedimento di evidenza pubblica. La bozza di progetto già c'è e la qualità architettonica è confrontabile con Tor San Michele, di scuola michelangiolesca. Anche i costi sono noti: 5,7 milioni di euro, inferiori ai 7 previsti per Tor San Michele. Quindi Alemanno, invece di farsi bello con il nome di Pasolini promettendo un museo che non si farà, si adoperi per far partire un bando di concorso internazionale per il museo di Pasolini dentro l'edificio-faro in Piazza dei Piroscafi. Eviterà al Poeta di rivoltarsi nella tomba.