mercoledì 25 agosto 2010

Ostia: ettari di un'area sepolcrale romana di età imperiale distrutti per la produzione di 'prato pronto'.


"Le aziende di 'prato pronto' che operano nell'area di Pianabella, dietro il cimitero di Ostia Antica, stanno distruggendo secoli di storia, senza che il Commissario Delegato per le aree archeologiche di Roma e Ostia Antica, Roberto Cecchi, dica nulla". Questa l'accusa di Andrea Schiavone, Presidente dell'Associzione Culturale Severiana. "L'area in questione, l'ultima tra le tante, è quella prospiciente l'Azienda Bindi. La recente preparazione del terreno per produrre il cosidetto 'prato pronto', che si impiega nei giardini privati e nei campi di calcio, ha distrutto probabilmente resti di un sepolcro romano, identificato sul posto per la presenza di un cumulo". Le foto testimoniano la notevole quantità di materiale archeologico 'grattato' via dal terreno. Anse e fondi di anfore, lastre di marmo, tegole e resti di sepolture in terracotta. In quel tratto correva infatti la Via Laurentina che, uscendo da Ostia Antica, era costellata di tombe, fino a raggiungere il ponte sul Canale dei Pescatori dove si unificava con la via costiera detta Severiana. "E' inammissibile che proprio la Soprintendenza di Ostia abbia autorizzato questo scempio, senza effettuare alcun controllo - continua Schiavone -. Domani presenteremo un dettagliato esposto alla Procura di Roma e al Commissario Delegato". Ricordiamo che con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3774/2009 l’arch. Roberto Cecchi è subentrato al Sottosegretario di Stato Guido Bertolaso (OPCM 3747/2009), dimessosi dall’incarico a seguito dell’emergenza dovuta al rovinoso evento sismico dell’Abruzzo (aprile u.s.). Il commissariamento era stato motivato per la realizzazione di interventi urgenti necessari al fine di superare la situazione di grave pericolo in atto nelle aree archeologiche di Roma e Ostia Antica. Ad oggi, per quanto riguarda il XIII Municipio e il Comune di Fiumicino (aree di competenza della ex Soprintendenza di Ostia), nessuna misura diretta alla messa in sicurezza e alla salvaguardia dei beni è stata pianificata e neppure opere di manutenzione straordinaria e consolidamento per impedire il degrado dei beni e per consentire la piena fruizione da parte dei visitatori. Le uniche voci che risultano nel secondo rapporto settembre 2009-febbraio 2010 del Piano degli Interventi, sono le seguenti: manutenzione del verde nell'area archeologica degli scavi e i 'servizi igienici del Teatro di Ostia Antica'. In totale, 129 mila euro. Intorno è degrado e distruzione.