domenica 5 febbraio 2012

OSTIA, SANT'AGOSTINO E LA CITTA' DEI CAVALLI

Ostia non ama Sant'Agostino, suo Patrono. Il presidio ospedaliero sul lungomare a lui intestato è ancora chiuso e la targa sotto la sua statua, nei giardini davanti al Municipio, ancora riporta l'abrasione del nome di Davide Bordoni, ex-presidente municipale, oggi assessore comunale. Fu il buon senso della Chiesa a non concedergli di farsi ricordare per sempre, come avrebbe voluto. Premesso questo, a Sant'Agostino si poteva però risparmiare un'onta ancor peggiore. Ci riferiamo al fatto che dal 14 novembre 2005, all'interno dell'aula dove siede ogni settimana il consiglio del XIII Municipio di Roma Capitale, il Padre della Chiesa è ricordato, nella targa esposta, come 'santo vescovo di Ipponia'. Una nuova città africana, patria dei cavalli? Il risultato di nuovi studi agiografici sul figlio di Santa Monica? L'intervento di Mauro Cutrufo, ex-vice sindaco di Roma rimpastato da Alemanno, che per il rilancio turistico di Ostia pensava alle ippovie? Niente di tutto questo, solo un grossolano e gravissimo errore. Ecco perché.
Ricordiamo prima di tutto che la città dove Sant'Agostino fu vescovo dal 395 al 430 è Hippo Regius, l'attuale Annaba (o Bôner), in Algeria, il cui nome risale dal fenicio e non dal greco o tantomeno dal latino. Aggiungiamo che Hippo Regius è tradotta in italiano come Ippona, in francese Ippone ed in Inglese Hippone. La targa sopra menzionata fu posta il 14 novembre del 2005 a ricordo del fatto che, un anno esatto prima, le spoglie di Sant'Agostino furono accolte solennemente nell’aula consiliare del XIII Municipio e poi nella Cattedrale di Sant'Aurea in Ostia Antica, retta dai Padri Agostiniani. Addirittura ad officiare la cerimonia fu l’allora Eminentissimo Cardinale Decano del Sacro Collegio, Joseph Ratzinger, il quale fu eletto al Soglio Pontificio pochi mesi dopo con il nome di Benedetto XVI. In quell'occasione furono stampate 45.000 copie di un libro dedicato a Sant'Agostino, a cura del Mons. Giovanni Falbo, Parroco di Santa Monica e Prefetto della zona pastorale di Ostia. Non solo, ma il Decreto Pontificio dell’elezione di Sant'Agostino a “Patrono presso Dio della Città di Ostia” fu ottenuto il 21 febbraio 2004, con l’intervento dell’Eminentissimo Cardinale Camillo Ruini, Vicario di Sua Santità e del Cardinale Francesco Arinze, Presidente della Congregazione del Culto Divino e dei Sacramenti. Nessuno si è mai accorto di nulla? E' come se avessero scritto, passando dal sacro al profano: "Ottaviano Augusto primo imperatore di Romia". Quello che però fa più specie è che da 7 anni Ostia si ricorda di Sant'Agostino solo il 28 Agosto con concerti, attrazioni e divertimenti che di religioso hanno ben poco. Sant’Agostino è protettore delle malattie degli occhi: chissà se saprà curare tali miopie, compresa quella della targa.

UFFICIO STAMPA