venerdì 25 marzo 2011

Ostia, Ponte della Scafa: dimenticati i sondaggi su un'importante area archeologica

In uno dei punti più cruciali del futuro sistema di svincoli e rampe per la connessione della viabilità principale al nuovo Ponte della Scafa, la Soprintendenza di Ostia ha dimenticato di segnalare (nell'esecuzione dei sondaggi archeologici) un'area altamente densa di ritrovamenti (più di un ettaro). Si tratta del bene puntuale mp058_2778 (PTP 2b, Tav.E3/8) documentato all'interno del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR), protetto ai sensi dell'art.41 (Aree di interesse archeologico) e regolamentato dal Codice dei Beni Culturali (D.Lgs. 42/04, art.142, c.1, lett.m). La scheda si trova nell'Allegato E5 del PTPR. Su un'area del genere non si potrebbe fare nulla prima di indagarla a fondo ed invece (secondo il progetto) qui finirà per transitare comunque tutto il traffico diretto ad Ostia Ponente. I sondaggi archeologici già hanno riportato alla luce molto materiale in altre aree non sospette, tanto da costringere la Soprintendenza a chiedere una proroga dei sondaggi stessi. Non vorremmo, quindi, che a questo punto si tralasciasse un'indagine accurata dell'area indicata dal PTPR per non ritardare ulteriormente l'inizio dei lavori del Ponte. 750 mila euro finora spesi che diventeranno a breve quasi 1 milione ma non si conoscono i risultati degli scavi ad oggi eseguiti nè gli impatti sul progetto, visto che per esempio un muro presso Tor Boacciana costringerà a rivedere il tracciato di una delle rampe del Ponte. Questa volta però quello che ci chiediamo è se non si sia agito in maniera illeggittima trascurando quanto riportato nel PTPR. Anche perché le stesse informazioni sono contenute nel Sistema Informativo Territoriale Archeologico di Roma (SITAR), dopo il Commissariamento delle aree archeologiche di Roma e Ostia Antica.

giovedì 24 marzo 2011

Ostia, commemorazione delle Fosse Ardeatine: scandaloso cerimoniale

Scandaloso il cerimoniale tenutosi stamattina davanti la lapide presso il XIII Municipio in occasione del 67° anniversario del massacro delle Fosse Ardeatine, iniziato con un "Onore ai Caduti", di stretta appartenenza all'ambiente militare. Doveva essere la cerimonia per commemorare tutti i martiri delle Fosse Ardeatine e invece si è volutamente ignorato il ricordo di almeno 289 martiri appartenenti alla società civile (dei 335, 10 non sono ancora stati identificati). Si doveva dire: "Onore ai Caduti per la libertà", come sta scritto sulla lapide: "Caduti per la libertà e l'indipendenza d'Italia. Il Popolo di Ostia". Così facendo neppure si è reso onore ai 2 Carabinieri ricordati nella lapide stessa, non uccisi su un campo da guerra ma vigliaccamente fucilati dai nazisti. Non si è reso onore al Tenente dei Carabinieri Romeo Rodriguez Pereira, l'unico fucilato su ordine di Kappler il 24 marzo alle Fosse Ardeatine, comandante della Tenenza di Roma-Ostia e arrestato il 10 dicembre 1943 nell'ufficio dell'avvocato Realino Carboni, in via della Mercede, dove era andato a ritirare del denaro necessario alla Resistenza, assieme ad altri 2 Carabinieri. Non si è reso onore al Carabiniere Arcangelo Fabiani, fucilato assieme ad altri 4 partigiani dai Tedeschi il 19 novembre del 1943 a Topolò, frazione di Grimacco (UD), oggi seppellito nel cimitero locale sotto il monumento che li ricorda, ma con la scritta "partigiano italiano ignoto" perché non stava bene che un Carabiniere si fosse unito alle brigate comuniste. Non si è reso onore neppure a Walter Tessieri, ucciso dagli alpini della Monterosa dopo che gli avevano fatto scavare la fossa, a Buto, una frazione del Comune di Varese Ligure, a soli 19 anni, il 6 agosto del 1944. Questi i tre nomi ricordati nella lapide, tutti legati ad Ostia, che oggi rappresentavano i 335 martiri delle Fosse Ardeatine. E cosa dire della "Leggenda del Piave" intonata dalla banda della Polizia Municipale al momento di deporre la corona ? Forse qualcuno del cerimoniale ha confuso il 24 marzo del 1944 con il 4 novembre del 1918. Non vorremo altre sgradite sorprese il 25 aprile.

martedì 15 marzo 2011

Ostia, Ponte della Scafa: emerge un nuovo muro durante i sondaggi archeologici

Continuano i ritrovamenti durante i sondaggi archeologici preliminari alla costruzione del nuovo Ponte della Scafa. Un muro, lungo circa 15 metri, largo 1 metro, costituito da un conglomerato composto da scaglie di materiali diversi legati da malta, forse di tarda epoca imperiale, è tornato alla luce nello scavo di una trincea a circa 200 metri dalla presunta linea di costa romana. Il punto, è ben visibile dallo svincolo stradale di via di Tor Boacciana presso Cineland ed è circondato da numerosissimo materiale fittile, composto anche da colli e manici di anfore. Si ritiene che il materiale, intere collinette, sia quello di risulta degli Scavi di Ostia Antica, qui depositato a partire dalla seconda metà degli anni '30. In realtà la sezione dello scavo va molto in profondità (circa 2 metri) e sembra strana una simile concentrazione. A lasciare maggiori dubbi è però la presenza del muro, anch'esso sotto il livello di campagna attuale. Prende forma anche il muro in conglomerato cementizio presso Tor Boacciana, scoperto, settimane fa, così come reperti in superficie si distinguono ovunque, mentre la Soprintendenza di Ostia continua a non fornire informazioni e a sminuire i ritrovamenti che, appaiono di giorno in giorno sempre più consistenti. Ben 750 mila euro qui spesi per i sondaggi, che chissà se basteranno alla luce di questi primi risultati.