giovedì 28 aprile 2011

Ostia, Ponte della Scafa: dagli scavi emerge una nave romana

Scoperta una nave romana all'Isola Sacra (Fiumicino) durante i sondaggi preventivi per la realizzazione del Ponte della Scafa. Si sono dunque rivelate vere le nostre affermazioni di un mese fa che la Soprintendenza, in maniera azzardata, aveva provato a smentire. Probabilmente si tratta di una oneraria minore, di cui si vedono per adesso solo le costole e il fasciame esterno. Più in la una grossa trave di castagno, lavorata, che però non è né un madiere né l'albero della nave. Inoltre resti di una cima a poppa aprono nuovi scenari sull'antica portualità romana. Questo è ciò che è apparso agli archeologi dai sondaggi preventivi per la realizzazione del Ponte della Scafa, sul lato dell'Isola Sacra, a Fiumicino, dove esisteva l'antica linea di costa (oggi a più di 3 km di distanza). Stamattina è stato dato l'annuncio del ritrovamento, con tanto di patatine e spumante, alla presenza del Ministro dei Beni Culturali, Giancarlo Galan, e del sovrintendente archeologico di Roma e Ostia Antica, Anna Maria Moretti.
Ci domandiamo da 3 mesi a questa parte come sia possibile progettare un ponte che costa 25 milioni di euro impiantato nel pieno di un'area archeologica. Un ponte, tra le altre cose, il cui progetto iniziale (di soli 5 milioni di euro) è stato cambiato proprio per 'salvaguardare l'area archeologica'. Un ponte sul Tevere che poi non risolverà il problema del traffico perché invece ne servirebbe uno a metà strada tra l'attuale che andrà a sostituire e quello del Raccordo Anulare.
In compenso, nel silenzio assordante della Soprintendenza e della stampa (solo Il Messaggero ha dato notizia dei ritrovamenti precedenti), riusciamo, come associazione, a tenere alta l'attenzione su uno dei punti archeologicamente più interessanti del litorale. Qui si stano portando alla luce i resti romani delle banchine portuali a mare, nonché migliaia di anfore rotte e sbeccate, ma anche navi affondate e ben conservate nel terreno argilloso e strutture altomedievali scambiate per 'moderne'. Tutto questo non può essere sacrificato per un'opera che, così come progettata, non servirà a nulla se non a svuotare le tasche dei cittadini. Dopo questo ritrovamento, che conforta la nostra tesi (unica voce critica da mesi), i sondaggi preventivi dovranno proseguire almeno fino a settembre per indagare se esistono altre navi sullo stesso allineamento. Intanto, anche sul lato di Ostia, i sondaggi procedono con continui ritrovamenti, a riprova che il raddoppio del Ponte della Scafa, così come riprogettato, è in mano a persone che non conoscono e non amano questo territorio.

lunedì 11 aprile 2011

Pineta di Castel Fusano: il taglio della vegetazione finisce per ricoprire l'antica via Severiana

Da alcuni giorni sono iniziati i lavori per ripristinare il tracciato dell'antica via Severiana, dentro la pineta di Castel Fusano, a partire da via del Circuito fino a via Cristoforo Colombo. Nessun cartello lavori, nessuna informazione. Dal Comando stazione di Ostia del Corpo forestale dello Stato, confermano che è tutto regolare e non abbiamo dubbi che lo sia a livello di autorizzazioni per il taglio della vegetazione. Dopo il sopralluogo effettuato, siamo però molto preoccupati per lo stato di conservazione dei basoli ancora esistenti che indicano il tracciato di questa via romana di età imperiale. Infatti il continuo movimento dei mezzi necessari per tagliare e portar via la vegetazione sta causando un ulteriore riporto di terriccio e ramaglie proprio sopra i basoli, già prima in gran parte ricoperti dall'erba e che ora rischiano di scomparire del tutto alla vista. Serve spendere soldi per ripristinare il tracciato di una via romana che non si vedrà più ? In attesa che i lavori vengano terminati, chiederemo alla Sovraintendenza ai Beni Culturali e al Dipartimento Tutela Ambientale e del Verde del Comune di Roma (cui compete l'area) di ripulire i basoli perlomeno dal materiale che in questi giorni si sta depositando sopra la via Severiana.

giovedì 7 aprile 2011

Ostia, Ponte della Scafa: la Soprintendenza non documenta gli scavi

A questo punto sorge il dubbio che la Soprintendenza di Ostia non racconta la verità sui sondaggi archeologici preliminari condotti per la realizzazione del nuovo Ponte della Scafa. Le foto parlano chiaro: materiale di età romana. Siamo dunque meravigliati che si confuti quanto da noi documentato circa i ritrovamenti sul lato del Comune di Fiumicino (Isola Sacra). Infatti il livello delle acque di falda non ha compromesso tutti gli scavi e a livello stratigrafico la Soprintendenza dovrà giustifcare come possono convivere 'pareti ascrivibili ad epoca moderna' con resti di anfore, olle e sarcofagi in terracotta di chiara età imperiale. Sul lato di Fiumicino gli scavi sono ancora aperti, visibili a tutti e non transennati, per cui non capiamo neppure quali scelte per la 'sicurezza dei cantieri' sarebbero state adottate. Resta il fatto che c'è molta fretta a concludere i sondaggi (costati quasi un milione di euro) senza informare la cittadinanza. In fondo un'opera come il nuovo Ponte della Scafa (che costerà 20 milioni di euro in più rispetto al progetto iniziale) fa gola a tutti. Si può fermare un'opera pubblica così importante se si dichiara di aver rinvenuto 'quattro cocci' e 'mura che non sono romane, ma moderne' ? Certamente no. Il progetto iniziale (in parte rivisto) sarebbe stato meno costoso, più rapido nei tempi e meno distruttivo. E' solo per questi motivi che continueremo a denunciare e a documentare la mancata trasparenza sulla conduzione degli attuali sondaggi archeologici. Notiamo infine con disappunto che la Soprintendenza di Ostia si limita a 'risponderci' dalle pagine dei giornali ogni volta che documentiamo un ritrovamento, ma non informa i cittadini sugli scavi in corso d'opera. Ed è grave che tutti i reperti vengano portati via, bonificando le aree come se nulla fose stato trovato.

sabato 2 aprile 2011

Ostia, Ponte della Scafa: ritrovamenti archeologici anche sul lato di Fiumicino (Isola Sacra)

Emergono reperti archeologici anche dai sondaggi preliminari realizzati per il Ponte della Scafa, sul lato di Fiumicino (Isola Sacra). La Soprintendenza di Ostia non dice nulla, bonifica l'area e continua nel suo silenzio ad avallare un'opera pubblica da 25 milioni di euro giustificata "perchè non sarà distruttiva delle limitrofe aree archeologiche". Invece non solo dalle tasche dei cittadini usciranno 20 milioni di euro in più rispetto all'originario progetto di raddoppio del ponte, ma si distruggerà ugualmente il patrimonio archeologico finora rimasto nascosto sottoterra. Quanto si vede da via dell'Areoporto di Fiumicino, all'altezza dell'Hotel Club Isola Sacra, sul lato opposto della strada, in piena campagna, è già eloquente di per sè: mura di età romana in bella vista. E' solo scendendo sul posto che ci si rende conto però che tutto il materiale rinvenuto è stato portato via. Rimane a terra qualche manico di anfora, resti di olle, materiale fittile e lastroni in terracotta forse appartenenti a sarcofagi, insomma la stessa tipologia di materiale rinvenuto sul lato di Ostia ma prontamente reinterrato dalla Soprintendenza. Questo è il modo di procedere ? Poichè i ritrovamenti archeologici sono avvenuti nei punti critici del tracciato del nuovo ponte e del sistema viario che lo accompagnerà, ponendo dunque il problema se deviare il tracciato o sacrificare quanto emerso, in quale stanza si deciderà cosa fare ? Sul lato di Ostia è stato frettolosamente valutato un muro di età tardo-imperiale (forse anche medioevale) come un muro "di non più di 100 anni fa", reinterrandolo e non si è indagato il materiale di scarto (rinvenuto a decine di migliaia di metri cubi) qui gettato durante gli scavi di Ostia Antica condotti dal Calza. Adesso a Fiumicino, dove atterrerà il futuro nuovo ponte, si fa scomparire il materiale, seppellendolo nei magazzini, senza dire cosa si è trovato. Ci domandiamo: ma il compito di una Soprintendenza Archeologica non sarebbe quello di preservare i beni e di fare opera di divulgazione dei ritrovamenti effettuati ?