mercoledì 25 novembre 2015

OSTIA, RISUSCITA IL PONTE DELLA SCAFA

Il 25 novembre del 1884 i Ravennati segnarono l'inizio della bonifica idraulica dello stagno di Ostia. Oggi, dopo 131 anni, il Comune di Roma recinta l'area dove dovrebbe sorgere il pilone ostiense del nuovo Ponte della Scafa, dentro la proprietà della storica famiglia Chiaraluce. A due passi dall'antica Tor Boacciana, a distanza di 5 anni dalla gara, dopo travagliate vicissitudini giudiziarie, rimane il traffico quotidiano e delle opere neppure l'ombra. Eppure continuano i sondaggi archeologici (nell'area di sopra descritta), noncuranti di un fallimento conclamato. Peggio del ponte sullo stretto di Messina? Sicuramente, perché da una gara che alla data del 24 maggio 2010 aveva a base d'asta ben 32.657.773,17 euro ci si aspettava qualcosa in più. Fa sorridere per esempio che dopo 5 anni siano stati realizzati solo il 30% dei sondaggi archeologici e che, per fare carotaggi profondi 15 metri sulle due aree (Isola Sacra e Ostia) dove sorgeranno i piloni del ponte, siano stati impegnati altri 500mila euro. Intanto le navi romane scoperte nel 2011 all'Isola Sacra, sono state brutalmente tagliate e rimosse. Portate dove? Per farne cosa? Non si sa. Certo che Tor Boacciana, che salutò l'arrivo dei bonificatori di Ravenna, oggi custode dei reperti archeologici rinvenuti in questi 5 anni di sondaggi, non saluterà ben volentieri un ponte lungo 175 metri che la offuscherà. Forse, per evitare il traffico, sarebbe bastato sistemare via della Scafa e via dell'Aeroporto di Fiumicino (SS 296) con qualche rotatoria in più. In fondo, i Ravennati, si accontentarono di poco per traversare il Tevere dall'Isola Sacra ad Ostia, usando l'imbarcazione (la 'scafa') che a quel tempo univa le sponde e che ancora oggi da il nome al ponte.