venerdì 20 luglio 2012

XIII Municipio, via di Acilia: quali le responsabilità sul sito archeologico ?

Come è possibile che un'opera come il raddoppio della Via di Acilia, attesa sul territorio da ben 15 anni, sia stata fatta iniziare alla chetichella, senza nessuna comunicazione alla cittadinanza? Come è possibile che i sondaggi archeologici, previsti nella convenzione con 'Le Terrazze del Presidente', non siano stati programmati? Come è possibile che non ci sia alcuna indicazione sul cantiere della consistenza e della durata dei lavori? Una lettera del 26 giugno 2012, inviata dal Comitato Terrazze del Presidente, richiedeva al XIII Municipio l'immediata apertura del cantiere in questione. Oggi, la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma (MBCA-SSBA RM prot.nr.0022892 CL 34.07.11/6.1), a firma del Responsabile di Procedimento, Angelo Pellegrino, e del Soprintendente, Mariarosaria Barbera, racconta la sua versione: "... questa Soprintendenza rende noto di aver sospeso i lavori di cui all'oggetto subito dopo aver avuto notizia del loro inizio. Tale sospensione è stata intimata per le vie brevi dapprima all'impresa operante sul posto in data 9 luglio u.s. e poi ribadita ufficialmente in data 17 luglio 2012. Di conseguenza questa Soprintendenza sta pertanto programmando la necessaria preventiva indagine archeologica e si riserva di procedere di conseguenza". In realtà il nostro esposto era già stato inviato il 17 alla stampa e pubblicato il 18, stessa data dell'invio alle autorità competenti. Proprio in data 18 luglio, ore 11:03, abbiamo avuto notizia dal XIII Municipio che il cantiere era appena stato fermato dalla Soprintendenza. Qualcosa dunque non torna. Poiché l'esposto è stato inviato anche alla Procura di Roma, chiederemo alla Soprintendenza di rendere pubblica la comunicazione di sospensione cantiere e al XIII Municipio di chiarire come mai siano stati autorizzati i lavori senza alcun sondaggio archeologico preventivo.

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