I soldi pubblici sono quelli provenienti dalla Delibera C.d.A. n.272 del 15 ottobre 2012 (fondo n.1238) della Soprintendenza Archeologica del Comune di Roma, destinati anche ai lavori di scavo, recupero e restauro delle imbarcazioni lignee ritrovate durante i saggi di scavo sull'Isola Sacra. Oggi tale cantiere (a destra, superato l'attuale Ponte della Scafa) è abbandonato, chiuso il 20 novembre 2015 dopo 8 mesi di attività. Anche di questi lavori non si sa nulla ma sembra che i legni delle navi romane siano stati tagliati e portati all'interno dell'area degli Scavi di Ostia, compromettendo così una futura e fedele ricostruzione delle stesse navi romane.
Si amplificano dunque le incertezze sull'effettiva realizzabilità del Nuovo Ponte della Scafa, dubbi recentemente sollevati anche dal Comune di Fiumicino, nella persona dell'Assessore ai LL.PP. Angelo Caroccia, più orientato all'ampliamento dell'esistente ponte e al raddoppio di via della Scafa con realizzazione di opportune rotatorie. Ora si tratta di capire cosa intenderà fare la Soprintendenza Archeologica perchè oltre ad aver speso fino ad oggi oltre 2 milioni di euro per tali sondaggi, ha dichiarato in data 8 settembre 2015 che serviranno altri 6 mesi per completarli ed emettere il proprio parere.
Quando si capirà che tale opera, un progetto finanziato per un totale di 39 milioni di euro, non solo è inutile ma devasterà l'ambiente e i reperti archeologici dell'area?
Non bastasse, è di pochi giorni fa la notizia che l'Ing. Roberto Botta risulta indagato per «concorso in turbativa d’asta» all'interno dell'inchiesta sulle mazzette per i lavori stradali a Roma.
Il funzionario, secondo la Procura, avrebbe alterato le gare indette dal Comune per favorire un cartello d’imprenditori. L’elenco degli imprenditori nel mirino dei pubblici ministeri comprende anche Luca e Attilio Maria Navarra, presidente e consigliere del Consorzio Stabile Sinercos, accusati di aver fatto pressioni per ottenere proprio l’appalto del nuovo Ponte della Scafa. La Sinercos è stata recentemente riammessa come vincitrice con una discutibile sentenza del Consiglio di Stato.
Informeremo a questo punto l'ANAC (l'Autorità Nazionale Anti Corruzione) per verificare se, in un territorio commissariato per mafia come Ostia, questi appalti (pur gestiti da Roma) hanno seguito la regolare procedura in quanto andrebbe acquisita «l'informazione antimafia precedentemente alla stipulazione, all'approvazione o all'autorizzazione di qualsiasi contratto o subcontratto» con la pubblica amministrazione.
A questo link la nota inviataci (a seguito dell'articolo) dalla Italiana Costruzioni Spa.
Di seguito la nostra risposta:
Spett.le Italiana Costruzioni
S.p.A.,
il sottoscritto dr.Ing. Andrea
Schiavone, in qualità di presidente della Associazione Culturale ‘Severiana’,
risponde alla Vostra nota prot. 0014/16 per precisare quanto segue.
Le notizie sull’Ing. Roberto
Botta riportate dall’articolo sono quelle presenti sulla gran parte dei
quotidiani nazionali. Ben venga qualsiasi chiarimento in sede giudiziaria, di
cui apprendiamo notizia soltanto tramite la Vostra nota. Per quanto riguarda la
sentenza del Consiglio di Stato, la libertà di opinione e di critica è ancora
ammessa in Italia e non mi sembra di ravvisare nell’articolo estremi
riconducibili al reato di diffamazione. Francamente è un po’ esagerata la
conclusione della Vostra nota in cui si accusa l’Associazione Culturale
‘Severiana’ di poter provocare “danni enormi” alla Vostra azienda.
Tutto quanto sopra
premesso, farò pubblicare a nota dell’articolo, oggi stesso, sul nostro sito (www.severiana.it), la Vostra nota integrale
e la presente risposta.
Non c’è alcuna intenzione di
diffamare la Vostra azienda ma sicuramente l’Associazione Culturale ‘Severiana’
si impegnerà fino in fondo per contrastare, nei termini consentiti per legge,
la realizzazione del nuovo Ponte della Scafa che (da sempre, prima ancora della
aggiudicazione della gara) riteniamo invasivo e inutile in un’area di così
delicato valore storico archeologico.
Concludo, ribadendo la più ampia
disponibilità a qualsiasi forma di confronto che non sconfini però
nell’intimidazione o nella minaccia di azioni legali temerarie.
Distinti saluti.
Ma come? Si pensava che dopo l'analisi dei flussi di traffico sul ponte della Scafa fosse stato ormai appurato che il grosso del traffico provenisse dal quadrante nord del X Municipio e non dal Lido di Ostia vero e proprio. Tutti veicoli che per andare all'aeroporto sono costretti a scendere quasi fino al mare non essendoci altro ponte sul Tevere a valle dal ponte Marconi, per cui molto meglio sarebbe costruire per accogliere questo flusso il progettato ponte fra la Fiera di Roma e la via del Mare, lasciando il ponte della Scafa a smaltire tranquillamente il traffico da e per il Lido di Ostia. Raddoppiando il ponte della Scafa o costruendone a fianco uno nuovo, significa rimandare alle calende la soluzione dio questa strozzatura visto che entrambi si trovano nel bel mezzo del sistema portuale dell'antica Ostia e il rinvenimento di antiche strutture nel corso della realizzazione delle fondazioni è pressoché garantito. Sembra che lo facciano apposta.
RispondiEliminaPardon, volevo dire non il ponte Marconi, ma il ponte della Magliana
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